Milano, la «nuova» Torre Velasca riparte dai ristoranti di lusso. E si potrà cenare (con vista) al 18esimo piano

diGiacomo Valtolina

Sushisamba è il primo «inquilino» del rinnovato edificio simbolo che si svelerà nel 2024. Prevista una sala con affaccio dalla veranda e un'altra più panoramica. Mix di funzioni tra appartamenti, uffici e negozi

Milano, la seconda vita della Torre Velasca: 

In alto a destra un render degli spazi al primo piano che ospiteranno il Sushisamba «classico»; in basso gli interni del ristorante

Per capire come si evolverà la seconda vita della Torre simbolo di Milano, la Velasca, bisogna partire dall’annuncio del suo primo «nuovo inquilino», un marchio internazionale della ristorazione di lusso specializzato in viste panoramiche dai grattacieli del pianeta, da Londra a Dubai. Una scelta che esplicita le intenzioni della proprietà (Hines Italia) di rendere l’edificio brutalista dei Bbpr sempre più permeabile, grazie a ristoranti, negozi, bar e aree benessere con spa e palestra, sfruttando anche il rinnovamento della piazza ai piedi del grattacielo anni 50, che sarà rivista in chiave pedonale.

Sotto agli appartamenti — raggruppati nella «testa» del palazzo a forma di fungo — e attorno agli uffici — che ne occuperanno il tronco — ecco dunque debuttare a Milano Sushisamba, marchio giapponese-brasiliano-peruviano di fascia alta del gruppo Sunset hospitality. Due i ristoranti previsti: al primo piano l’insegna classica del marchio con affaccio dalla veranda sospesa sopra l’ingresso; e al 18esimo un nuovo concept pensato ad hoc per la Velasca, in corrispondenza dell’antico piano di locali tecnici con l’unico terrazzo del grattacielo (fatta eccezione per lo spazio esterno riservato ai residenti al piano 25) proprio laddove l’edificio si allarga, peculiarità costruttiva che ha reso particolarmente delicato in fase di cantiere il più grande sistema di ponteggi della metropoli.

Milano, la «nuova» Torre Velasca riparte dai ristoranti di lusso. E si potrà cenare (con vista) dal 18esimo piano

Il 18esimo piano, prima adibito a locali tecnici, dove sarà realizzato il nuovo format Sushisamba (foto Giacomo Albo)

Spacchettata da impalcature e trompe l’oeil nonché rinvigorita all’occhio dei milanesi nella sua cromia cangiante originale concertata dal progettista Paolo Asti con la Soprintendenza, la Torre Velasca naviga cercando di guardare oltre l’incertezza di mercato. Lo stallo dei rendimenti delle locazioni che sta rallentando altri grandi progetti cittadini, inclusi gli sviluppi a Porta Nuova e a Citylife, secondo la classica dinamica del mattone, da sempre settore spia in grado di anticipare le crisi. «Si tratta di un momento molto difficile — spiega Mario Abbadessa a capo di Hines Italia —, più di quello che si possa vedere. Con i nostri progetti riusciamo a navigare oltre grazie a una visione industriale di lungo periodo, senza nevrosi di vendita. E per il grattacielo-icona tra la Statale e Missori (al centro di un itinerario di collegamento tra le fermate del metrò, ndr), stiamo trovando interlocutori interessati ad avere uffici in centro dai connotati architettonici simbolici e di pregio come quelli della Velasca».

Il cantiere iniziato nel 2021 vedrà la consegna dei primi spazi ai tenant, a partire, appunto, dal ristorante multiculturale Sushisamba. Durante l’anno in corso, la riqualificazione della piazza — privata a uso pubblico — prenderà le sue forme progettuali definitive per poi inaugurare anch’essa nel 2024: «Le trattative per gli spazi commerciali sono in fase molto avanzata — sottolinea Abbadessa —, mentre per gli uffici stiamo lavorando su 2-3 trattative importanti nell’ambito della moda e dei servizi finanziari».

Durante i lavori, nuove metrature sono state ricavate da spazi che erano invece sacrificati nel corso della vita precedente della torre, tra l’ex garage al piano interrato e il pianoterra (dove saranno ampliati gli spazi commerciali e create le lobby per uffici e residenze, oltre a due nuovi negozi) e, come già scritto, al piano centrale, il 18esimo, già adibito a locali tecnici. Grazie al recupero dei locali prima inutilizzati, l’area retail passa così da 500 mq a 3.700, con la quota destinata a uffici che si riduce da 13mila a 11mila mq (dal secondo al 17esimo piano). Resta invariata l’area residenziale in alto per circa 8mila mq (tra il 19esimo e il 27esimo piano): «Per gli alloggi, siamo in fase avanzata con un gestore unico internazionale di appartamenti arredati con formule di affitto a breve e medio termine».

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28 gennaio 2023 2023 ( modifica il 3 febbraio 2023 2023 | 16:00)