Per la città di Milano Torre Velasca è un simbolo iconico. Progettato nel secondo dopoguerra a due passi dal Duomo, il grattacielo rappresenta la rinascita, la voglia di ricominciare di una Milano devastata dai bombardamenti, un progetto innovativo ma legato alle tradizioni, da cui ripartire per guardare verso il futuro.

Scriveva Ernesto Nathan Rogers, architetto dello studio BBPR che la progettò negli anni ’50:

“Il valore intenzionale di quest’architettura è di riassumere culturalmente, e senza ricalcare il linguaggio di nessuno dei suoi edifici, l’atmosfera della città di Milano”

Torre Velasca è infatti un edificio unico, talmente particolare da essere stato spesso oggetto di critiche, ma da subito amato dai milanesi, tanto che è impossibile pensare allo skyline della città senza immaginare Torre Velasca che si staglia nel cielo milanese.

Negli anni è stata protagonista di film e di classifiche che non le rendono giustizia, e quest’anno sono iniziati i lavori di ristrutturazione di Torre Velasca, che termineranno nel 2023 e daranno una nuova luce alla storica facciata del grattacielo.

Per celebrare Torre Velasca e la sua ristrutturazione scopriamo con Elle Decor tutte le curiosità sul grattacielo più particolare di Milano

Torre Velasca fu costruita in meno di un anno

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REDA&CO//Getty Images

Torre Velasca fu costruita tra il 1956 e il 1957, in una zona di Milano che era stata fortemente colpita dai bombardamenti degli americani durante la seconda guerra mondiale.

Per la sua realizzazione ci vollero solo 292 giorni e fu consegnata addirittura con otto giorni di anticipo rispetto a quanto previsto.

È uno dei pochi esempi di brutalismo in Italia

Realizzata completamente in cemento armato (anche se il progetto iniziale la voleva in acciaio e vetro) la Torre Velasca è una delle poche strutture presente in Italia dall’architettura brutalista, caratterizzata dall’utilizzo di materiali industriali e forme massicce.

Insieme a lei ricordiamo edifici come la sede dell’ambasciata britannica a Roma e la sede del Liceo scientifico Galileo Galilei a Trieste.

Torre Velasca, il grattacielo con le bretelle

La struttura a fungo della Torre Velasca di Milano è chiamata in modo affettuoso dai milanesi il grattacielo con le bretelle. Questo nomignolo deriva dalla presenza delle travi oblique e sporgenti che sorreggono proprio la “testa” della torre.

È una torre da film

Torre Velasca e i suoi appartamenti sono stati protagonisti di diversi film e serie tv. Appaiono in Il vedovo di Dino Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri, Milano calibro 9 di Fernando Di Leo con Barbara Bouchet e in Durante l’estate di Ermanno Olmi. La ritroviamo anche in 1992, una serie televisiva sulle vicende di Tangentopoli.

La Torre Velasca è alta due metri in meno della Madonnina

A Milano nessun edificio può essere più alto della Madonnina. Lo vuole la tradizione, ma anche una legge degli anni Trenta, la stessa che fermò l’altezza della Torre Velasca a 106 metri, solo due in meno della statua in cima al Duomo di Milano.

La legge ora non è più valida, ma questa è una tradizione che la città di Milano rispetta ancora oggi, tanto che sulla cima grattacielo più alto di Milano, la Torre Isozaki, è posizionata una copia della Madonnina.

Il Duomo è anche il punto migliore da cui ammirare la Torre Velasca in tutto il suo splendore, dalle terrazze del lato sud.

Torre Velasca brutta o capolavoro?

La Torre Velasca è uno degli edifici più particolari dello skyline milanese, la sua struttura si distingue a colpo d’occhio rispetto agli altri grattacieli e per le sue caratteristiche è stata oggetto di discussione fin dalla sua realizzazione.

Il critico d’arte Reyner Banham la giudicò come la ritirata italiana dall'architettura moderna e nel 2012 e di nuovo nel 2018 il Daily Telegraph ha inserito la Torre Velasca nella gallery fotografica dei ventuno edifici più brutti costruiti in tutto il mondo.

Totalmente opposta invece l’opinione di critici d’arte e architetti, come Philippe Daverio e Stefano Boeri, che la considerano un capolavoro, una nuova forma di architettura mai realizzata prima e fonte di orgoglio per la città di Milano.

Cosa c'è dentro la Torre Velasca?

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Mattia Iotti
Vista da un appartamento all’interno della Torre Velasca

Gli interni della Torre Velasca si suddividono in 25 piani. I primi 18 sono adibiti a uffici e negozi, mentre dal diciannovesimo al venticinquesimo piano sono presenti appartamenti privati. Al di sotto della torre sono presenti anche due piani interrati con 450 posti auto e un autolavaggio.

Gli interni di Torre Velasca sono rimasti invariati nel corso del tempo, così come l’interno di alcuni degli appartamenti, che già dalla progettazione furono provvisti di arredi permanenti (armadi, elettrodomestici e serramenti).

Gli appartamenti di Torre Velasca sono tutti estremamente lussuosi e articolati in modo diverso per sfruttare tutti gli spazi della torre, ma un focus particolare va fatto sui duplex mansardati del 25° piano, realizzati su due livelli e provvisti di terrazza panoramica.

Agli appartamenti si arriva tramite due ascensori (in totale nell’edificio sono quattro, ma due ascensori arrivano solo fino al diciottesimo piano).

Chi vive nella Torre Velasca?

All’interno della Torre Velasca hanno sede importanti società e studi legali, ma chi vive negli appartamenti Torre Velasca?

Negli anni la Torre ha visto passare nei suoi appartamenti inquilini illustri come Gino Bramieri, l’ex presidente della Lombardia Bruno Tabacci e anche Geronimo La Russa, figlio dell'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa. Proprio La Russa è stato l’ultimo inquilino a lasciare il suo appartamento Torre Velasca prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione di quest’estate.

Come diventerà la Torre Velasca dopo la ristrutturazione?

Sono iniziati quest’estate i lavori di ristrutturazione della Torre Velasca, ma come cambierà l’amato grattacielo milanese?

Gli esterni verranno restaurati, mentre gli interni saranno modernizzati e suddivisi in più aree con diverse destinazioni d’uso, tra cui aree wellness, coworking e aree dedicate ai bambini.

La ristrutturazione di Torre Velasca prevede anche un’azione sull’ambiente circostante: è prevista infatti la realizzazione di una piazza pedonale e di diversi dehor, oltre che il passaggio della metropolitana M4.

Un’altra novità riguarderà l’apertura al pubblico: fino a quest’estate non era possibile visitare l’interno di Torre Velasca, c’era solo la possibilità di passare la notte negli storici appartamenti del 19° piano (per un costo di 300€ a notte). Tra i progetti previsti per la riapertura della torre invece c’è anche una fondazione, che finalmente aprirà la Torre Velasca di Milano al pubblico con tour guidati.