Kata scomparsa a Firenze, nuove tracce dai telefoni dei familiari: la ricerca parte da qui

diSimone Innocenti

Mercoledì gli interrogatori in carcere dei quattro arrestati per le violenze nell’ex Astor. Tra cui lo zio della bambina scomparsa e un altro occupante dell'ex Astor, detto Cholito

I cellulari sequestrati ai parenti e agli amici di famiglia di Kata — la bambina scomparsa il 10 giugno scorso — saranno analizzati da un perito che ha nominato la Procura. Tra gli apparecchi sequestrati alle dieci persone — nessuna delle quali è indagata — ce ne sarebbero anche un paio che risultano essere fuori uso.

Le indagini

Obiettivo è quello di capire, ad esempio, se vi siano mail, messaggi o chat — anche di terze persone — che possano essere utili in qualche modo alle indagini sulla scomparsa. Tra le persone perquisite dai carabinieri del Nucleo investigativo — su delega del procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dei sostituti della Dda Christine Von Borries e Giuseppe Ledda — oltre alla mamma, che lunedì, 6 agosto,  è tornata a lavorare come addetta di una catena di supermercati, c’è il padre e anche lo zio Dominique, arrestato sabato scorso dalla squadra mobile accusato di aver gestito il racket delle stanze tra il novembre 2022 e il maggio 2023. Ma c’è anche un altro presunto protagonista di questa vicenda: Carlos Martin De La Colina Palomino, detto Charlocho, quello diceva alle presunte vittime di essere il «Dueno dell’Astor», il «proprietario» dell’ex struttura occupata. Anche lui è stato arrestato dalla squadra mobile nell’ambito di questa nuova inchiesta sul presunto racket delle camere all’interno dell’albergo, poi sequestrato dai carabinieri nell’indagine sulla sparizione di Kata, assieme ad altri due connazionali.

L'interrogatorio in carcere

Alle 9.30 di domani, 8 agosto,  è fissato l’interrogatorio nel carcere di Sollicciano in collegamento audiovideo con il giudice Angelo Pezzuti del Tribunale di Firenze. «I miei assistiti forniranno la loro versione dei fatti rispetto alle accuse che li riguardano e risponderanno alle domande del giudice», spiega l’avvocato Elisa Baldocci. Uno dei quattro arrestati in carcere per il racket degli affitti nell’occupazione abusiva dell’ex hotel Astor potrebbe essere a conoscenza di qualcosa sul rapimento della piccola Kata. Ne sono convinti da settimane i genitori della bimba, Miguel Angel e Katherine, che lo hanno riferito agli inquirenti. Non si tratta dello zio materno Abel, il fratello di Katherine, su cui la coppia non ha nessun dubbio, ma di un altro soggetto. E non è nemmeno l’unica persona di cui i genitori della piccola scomparsa dal 10 giugno hanno parlato agli investigatori.

Il rapporto tra il rapimento e il racket degli alloggi

Nel decreto di perquisizione relativo all’inchiesta sulla scomparsa di Kata si legge che la sparizione è «maturata all’interno dei rapporti conflittuali che sono sfociati in aspre contese nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor». La scelta della Procura si basa su alcuni passaggi deducibili dai decreti di perquisizione che hanno permesso di fare una copia forense del cellulare delle persone perquisite. «Vi sono elementi per ritenere che possa essere a conoscenza o abbia ricevuto da terzi importanti informazioni inerenti il rapimento e possa non averle riferite agli inquirenti — si legge nel decreto — e che traccia di tali informazioni possano essere ancora detenute nei dispositivi telefonici in suo possesso, e che tali ulteriori elementi informativi possano essere utili per il ritrovamento della bambina, per identificare gli autori del delitto e per comprendere le dinamiche del suo rapimento».

La newsletter

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui

8 agosto 2023 2023 ( modifica il 8 agosto 2023 2023 | 07:40)